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Trekking e Mountainbike

Il territorio della Sila è attraversato da una fitta rete di sentieri, ben segnalati e manutenuti, grazie alla convenzione stipulata dal Parco Nazionale con il CAI regionale della Calabria.

Ci sono percorsi adatti a tutti i livelli di allenamento e preparazione, dalle facili escursioni per tutta la famiglia ai lunghi e impegnativi trekking di più giorni.

Gli Specchi del cielo

Itinerario trekking

Sentiero delle Gole del Trionto

Località di partenza

Ponte stradale sul Trionto, Longobucco

Località di arrivo

Gole del Trionto

Difficoltà

E (itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche)

Dislivello

300 metri circa

Tempo di percorrenza

3 ore

Come arrivare

Da Longobucco si prende la vecchia strada per Cropalati e la costa; subito dopo l’abitato si lascia l’auto prima del ponte sul Trionto.

Una via a sinistra del ponte scende sul greto del torrente, la si risale finché il paesaggio si fa più appagante e romantico, le anse del Trionto si susseguono, strette tra ripidi costoni, che scendono dai due opposti versanti, dove radicano lecci, roveri, cerri, pini e castagni. In molti punti l’alveo è ingombro di grandi massi, su uno dei quali alligna un incredibile pino che protende le sue radici nude sulla roccia in cerca della terra e dell’acqua. In alcuni punti occorre guadare da una riva all’altra. Tutt’intorno le pendici vallive sono particolarmente erose e solo nel tratto più alto diventano più strette e composte, formando piccoli tratti a canyon (diverse pozze invitano ad un bagno tonificante). Sono possibili anche sentieri che aggirano le anse e riportano sul greto. Ad un certo punto sulla sinistra si stacca un sentiero, che, passato accanto ad una sorgente, torna indietro a mezza costa, sbucando nella parte alta di Longobucco (può essere una buona alternativa per raggiungere la parte alta delle gole o per rientrare ad anello senza ripercorrere all’inverso la prima parte del greto). Più avanti si raggiunge un magnifico canyon, insuperabile se non con un lungo e faticoso aggiramento a monte. Siamo nel regno del granito silano, lucidato e levigato dall’azione delle acque. L’escursione può essere continuata a piacimento.

Pendice di sinistra della valletta, che consente di aggirare l’alveo. Dopo occorre arrampicare su alcune pareti di roccia e aggirare nuovamente una zona impervia sulla sinistra, sino alla base delle alte cascate. Le frane in atto possono modificare con frequenza il percorso. Rientrati sulla stradina si può tornare indietro o continuare a risalire lungo la valle con ulteriori magnifici scorci (strettoie, anse, pozze, rapide, boschi). In questa zona affiorano tra i graniti, nascosti tra dirupi e una folta vegetazione, splendidi frammenti di una megabreccia rossastra, contenenti grandi esemplari di ammoniti, fossili del giurassico.

Itinerario mountain bike

Giro del lago Cecita

Località di partenza e di arrivo

Spezzano della Sila, fraz. Camigliatello Silano, Piazza Misasi

Lungo il percorso

Camigliatello Silano, Moccone, Celico Salerno, Lagarò Lupanacci, Cava di Melis, Cupone, Cuponello, Campo San Lorenzo, Molarotta, Camigliatello Silano

Difficoltà

Facile tranne alcuni tratti in forte salita

Dislivello

+ 624 metri

– 624 metri

Tempo di percorrenza

3 ore circa

Fondo stradale

Asfalto 100%

Quota massima raggiunta

1328 metri slm, subito dopo il punto di partenza a Piazza Misasi

Lunghezza del percorso

35,1 chilometri

Segnaletica

Assente

Come arrivare

In auto. Si giunge a Camigliatello Silano imboccando la SS107 dalla A3. Si parte dal centro del paese, da Piazza Misasi, vicino all’anfiteatro all’aperto. In corriera. Sostitutivo alla linea ferroviaria fuori servizio, si può raggiungere Camigliatello con autolinea da Cosenza.

Il lago Cecita ha un’estensione di 13 chilometri quadrati che lo rende il più esteso dei bacini artificiali dell’altopiano della Sila. Terminato nei primi anni ’50 del Novecento grazie allo sbarramento del fiume Mucone – con una diga a terrapieno lunga oltre un chilometro – il bacino alimenta due centrali idroelettriche e parte delle sue acque vengono utilizzate per l’irrigazione dei campi circostanti, dedicati soprattutto alla coltivazione della celebre patata della Sila. L’itinerario in mountain bike che ne segue le sponde si presenta a infinite varianti, avvolte dall’ambiente incontaminato del Parco Nazionale della Sila, che a Cupone ha il suo imperdibile centro visite.

Il giro del lago parte dal centro di Camigliatello Silano, precisamente da piazza Misasi, in cui è presente una fontanella dove far rifornimento d’acqua prima di partire. Appena avviati bisogna rimanere sulla strada principale per dirigersi verso Moccone, piccola frazione di Spezzano della Sila, percorrendo la strada affiancata sulla destra dai binari ferroviari, che verranno attraversati più avanti quando si incontrano le prime abitazioni della frazione (qui è presente anche un’area picnic). Attraversati i binari dopo alcuni edifici ci si inoltra in lunga discesa circondata da boschi di pini larici tipici della zona da cui, facendo attenzione a fermarsi in zone sicure, si può già godere di punti panoramici sulla vallata. La strada prosegue incontrando una serie di bivi, dove bisogna sempre seguire in direzione Lagarò-Lupinacci, procedendo in saliscendi per alcuni chilometri, dove si possono ammirare i paesaggi rurali silani e i primi scorci del lago; si incrocia anche il crossodromo Santa Maria. In seguito si giunge ad un bivio in salita: prestare particolare attenzione poiché si incrocia la SS206 dove bisogna girare a destra. Proseguendo si arriva ad un ottimo punto panoramico per ammirare una delle lingue del lago dove pascolano e si rinfrescano le mucche podoliche, il latte delle quali è alla base del tipico caciocavallo silano.

Nel tratto successivo si pedala nel bosco dove è possibile dissetarsi grazie alle fontanelle che s’incontrano lungo il percorso. Una lunga discesa piena di tornanti precede una impegnativa salita, inerpicandosi lungo alcuni chilometri che terminano in prossimità dell’ingresso della centrale idroelettrica. La carrozzabile prosegue ancora in saliscendi fino a incontrare la SS177, parte del tracciato dell’itinerario Tour Cupone-Fossiata. Una serie di punti panoramici precedono il bivio

in cui bisogna procedere in direzione Camigliatello e il ponte sul lago Cecita, da cui si può ammirare finalmente il bacino in tutta la sua magnifica interezza e non solo attraverso scorci; superato il ponte si entra nel Parco Nazionale della Sila e si incrocia il Centro Visitatori Cupone, dedicato all’educazione ambientale e dotato di sentieri naturalistici, osservatori faunistici, museo, giardino geologico ed un orto botanico accessibile anche ai non vedenti. Un lungo viale in leggero saliscendi circondato da pini larici conduce ad uno spazio aperto tra campi coltivati e pascoli, dove sono situati alcuni degli ultimi punti panoramici del percorso. È presente una zona di sosta in cui è possibile parcheggiare, provvista di un utile cartellone informativo. Dal successivo punto panoramico è visibile la zona del lago adibita alla pesca. Il paesaggio rurale circostante continua anche oltre l’ultimo ponte incontrato lungo il percorso, proseguendo fino ad una possibile deviazione del percorso: girando a destra per percorrere il sentiero sterrato si giunge davanti alla Chiesetta di San Lorenzo. Ritornando sulla strada il percorso passa poi di fronte alle due entrate del Centro Sperimentale Dimostrativo di Malarotta, che opera nel settore delle produzioni vegetali, zootecniche e di acquacoltura. L’ultima parte del percorso attraversa ancora zone rurali alternate ad aree boschive, prima di incrociare le prime abitazioni di Camigliatello; senza mai abbandonare la SS177 si giunge nel pieno della frazione, si supera andando dritto la rotonda costruita attorno ad un pino laricio gigante, dove è presente anche una fontanella, imboccando la via principale di Camigliatello in leggera salita che conduce al punto iniziale e finale del percorso.

Questo itinerario è praticabile sia in senso antiorario che orario: è preferibile però quest’ultimo in quanto si tiene alla propria destra il Lago Cecita e quindi tutti i punti panoramici, evitando quindi di doversi fermare e attraversare la strada per goderne la vista.

Itinerario trekking

Sentiero dell’Ariamacina

Località di partenza e arrivo

Serra Pedace, fraz. San Nicola Silano, parcheggio del bar/paninoteca La Locomotiva

Lungo il percorso

San Nicola Silano, territorio di Serra Pedace

Difficoltà

E (itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche)

Dislivello

+ 53 metri

– 128 metri

Tempo di percorrenza

0,45 ore, solo andata

Fondo stradale

19% asfalto

81% sterrato

560 m asfalto – 2,44 km sterrato

Quota massima raggiunta

1416 metri slm, all’entrata della pineta dopo il cavalcavia

Lunghezza del percorso

3 chilometri

Segnaletica

Segnavia 412

Come arrivare

In auto. Da Camigliatello prendere la SS107 e uscire per Lorica e imboccare la EX-107 fino al parcheggio poco più avanti della stazione e del bar.

Posto alle falde occidentali del monte Volpintesta, il lago Ariamacina è un luogo incantato, circondato dalle fitte foreste di faggio, abete e pino laricio e dalle ampie praterie d’alta quota. Sulle sponde della zona lacustre si entra in contatto con le bellezze naturalistiche e paesaggistiche, dove spiccano gli uccelli migratori e le mandrie che attraversano l’area nel periodo di transumanza. Sulle sponde del lago si può ammirare uno dei panorami “da cartolina” più belli di tutto il territorio della Sila.

Si parte dal parcheggio de “La Locomotiva”, a fianco della stazione di S. Nicola, per poi proseguire sulla ex-107 affiancati dalla nuova statale da una parte e dai binari ferroviari dall’altra, come una staffetta tra vecchio e nuovo che avanza all’interno del panorama degli spostamenti silani. Si incontra subito il cavalcavia per superare la nuova SS107 e si gira a sinistra imboccando la strada che si infila nella pineta; si perde quota avvolti dai pini silani per sbucare nel contesto collinare che anticipa la magnifica vista del lago Ariamacina, modesto bacino artificiale realizzato per scopi idroelettrici negli anni 1953 – 1955. Il sentiero procede nel contesto collinare fino a superare una caratteristica roccia che fa angolo con la svolta che dà all’escursionista il panorama che aspettava dall’inizio del sentiero; qui si è coinvolti in una passeggiata panoramica sulle sponde del lago, circondati dall’acqua da una parte e dai pini dall’altra. Si giunge fino ad un cancello alla fine del lungolago, punto terminale del sentiero. Si rientra percorrendo il sentiero dell’andata.

Itinerario cicloturistico

L’anello del Lago Arvo

Località di partenza e di arrivo

Pedace, fraz. Lorica, di fronte alla sede legale e amministrativa del Parco Nazionale

Lungo il percorso

Cavaliere, Lorichella, Lorica, Rovale, Pino Collito, Quaresima, Ceci, Baracchella, Mellaro

Difficoltà

Facile

Dislivello

+ 641 metri

– 641 metri

Tempo di percorrenza

2.30 ore

5 ore con deviazione a monte Botte Donato

Fondo stradale

100% asfalto

Quota massima raggiunta

1379 metri slm, Pedace, località Baracchella

Lunghezza del percorso

27,9 chilometri

Segnaletica

Assente

Come arrivare

In auto. Da Lorica prendere la SS108bis in direzione S.Giovanni in Fiore: lasciare l’auto nel parcheggio della sede legale e amministrativa del Parco Nazionale della Sila.

Il bacino artificiale dell’Arvo, inserito in modo armonico nell’ambiente montano della Sila, offre una serie di paesaggi incantevoli con foreste, piccoli spiazzi e ampie aree attrezzate lungo le sponde. Il giro cicloturistico è descritto in senso orario per avere il lago e i punti panoramici alla propria destra.

L’anello inizia dalla sede legale e amministrativa dell’Ente Parco Nazionale della Sila, di fronte all’inizio del sentiero CAI 440.

Prima di salire sul sellino si può scendere lungo la stradina che termina sulla sponda del lago, creato negli anni 1926-32 per scopi idroelettrici a seguito della realizzazione di uno sbarramento in terra compatta e argilla, caso unico in tutta la regione.

Nella sede del Parco è possibile vedere splendide foto del territorio di Lorica e del lago Arvo. Un breve tratto in discesa conduce al bivio con la strada che porta a monte Botte Donato, punto finale della Strada delle Vette: questa deviazione è consigliata ai ciclisti esperti perché prevede una lunga ed impegnativa salita (10 chilometri per 500 metri di dislivello), disseminata di suggestivi punti panoramici. La fatica è premiata dall’eccezionale vista sui laghi Arvo e Cecita; nei giorni di massima visibilità, dalla roccia dietro la struttura della cabinovia di Botte Donato si può scorgere l’Etna. Per i ciclisti meno allenati si consiglia di proseguire con l’altrettanto magnifico giro panoramico del lago Arvo, che poco dopo il bivio sopraccitato supera Rovale, regalando un’ampia visuale sull’imponente diga di Nocelle (o del Lago Arvo), che al tempo della costruzione rappresentava lo sbarramento in terra compatta e argilla più lungo e grande d’Italia. Il giro prosegue in continuo saliscendi, ricco di punti panoramici, sempre tra pini larici e faggi, superando Pino Collito. Un cambio di scenario, da bosco a paesaggio agricolo, precede uno dei 2 belvedere dotati di area di sosta, da dove apprezzare il lago e le vette che lo abbracciano. Superata la frazione di Quaresima e il torrente omonimo, si incontra un pannello informativo riguardante Aprigliano e la sua storia. I punti panoramici si susseguono, dopo la frazione di Ceci una serie di bivi porta ai ponti sui torrenti Fiego e Coppo, fino a giungere al Parco SilAvventura: coraggio, dinamicità, emozione e gioco sono i segreti per passare da un albero all’altro attraversando ponti tibetani, corde a mezz’aria e altalene oscillanti. Lungo i percorsi sospesi tra gli alberi i grandi tornano bambini e i bambini fanno cose da grandi.

Superato il parco si prosegue entrando nella frazione Cavaliere, la cui strada per raggiungere le piste sciistiche è vicino a una fontanella; si supera il ponticello sul torrente Cavaliere e si prosegue in leggera salita incontrando la partenza di uno dei tanti sentieri che caratterizzano la zona. In questo primo tratto si susseguono punti panoramici notevoli. Dopo aver superato Cavaliere si può optare per una deviazione per il lungolago (consigliata decisamente, altrimenti si procede attraverso il paese sulla SS108bis incrociando la partenza dei sentieri CAI 440b, 440c, 440a), dove panchine e punti panoramici invitano l’escursionista alla sosta per apprezzare la superficie del lago che si estende per 8 chilometri quadrati. Superata una piccola area giochi, con campo di pallavolo, ci si ricongiunge alla SS108bis e si incontra l’inizio di una nuova passeggiata panoramica che precede il cartello di benvenuto a Lorica, che riporta al punto iniziale dell’anello.

Itinerario trekking

Sentiero dell’Altare

Località di partenza e di arrivo

Pedace, SP211, all’altezza del bivio per raggiungere il rifugio Carlomagno

Lungo il percorso

Territorio di Pedace

Difficoltà

T (itinerario escursionistico – turistico)

Dislivello

+ 175 metri

– 175 metri

Tempo di percorrenza

1 ora

Fondo stradale

5% asfalto

95% sterrato

140 m asfalto – 5,42 km sterrato – 140 m asfalto

Quota massima raggiunta

1712 metri slm, Pedace, lungo il sentiero 416, in prossimità di un grande spiazzo

Lunghezza del percorso

5,7 km

Segnaletica

Segnavia 416, 416a

Come arrivare

In auto. Da Camigliatello prendere la SS107 e uscire per Lorica e imboccare la SS211 fino al bivio con la strada per il rifugio Carlomagno; parcheggiare in strada.

Si narra che presso la “Pietra dell’Altare” sia stata celebrata una messa dai crociati di ritorno dalla Terra Santa, addirittura al cospetto di Carlo Magno, ma non esistono fonti storiche che attestino la presenza del re carolingio sull’altopiano silano. Sicuramente lungo questa passeggiata semplice e adatta a tutti si incontrano grosse pietre di forma rotonda e ben levigate, alcune disposte in fila per circa 200 metri, altre in ordine sparso tra la bassa vegetazione, nell’area che sulle carte geografiche porta il nome di Serra di Carlomagno (denominazione che compare addirittura in un manoscritto del 1198).

La passeggiata inizia parcheggiando a lato della SS211. Si segue la strada asfaltata che sale verso il borgo colorato e dal sapore vagamente western di Silvana Mansio: dopo 150 metri a sinistra si stacca la pista ben segnalata e utilizzata per il trasporto del legname. Si entra in un bosco, si supera uno spiazzo, attraverso diramazioni sempre ben segnalate. Al bivio tra i sentieri nr 416 e nr 416b si può procedere in entrambe le direzioni: imboccato il 416 a sinistra si incontrano alcuni massi attorno al sentiero, che successivamente si divide portando l’escursionista a lasciare la strada principale tenendo la destra e seguendo i segnavia. Altri bivi ben segnalati portano l’escursionista ad ammirare la Pietra dell’Altare, che al secondo bivio successivo deve nuovamente abbandonare la strada principale tenendo la destra. La bella escursione prosegue in uno spazio aperto su prato in cui è possibile ammirare il contesto silano circostante, che, attraversato, porta ad un segnavia su roccia ed a un cancello spinato da superare senza problemi. Dopo aver attraversato nuovamente un ampio prato si giunge ad un pino laricio che sorregge tutte le indicazioni utili per l’escursionista: si svolta a destra per il sentiero nr 416a e si seguono i segnavia lungo il percorso. Qui si rientra sotto il bosco, per godere di un po’ di ombra dopo aver percorso un tratto soleggiato. La parte finale della passeggiata è un continuo alternarsi tra spiazzi e zone d’ombra, dove sono protagonisti i pini larici (Pinus laricio calabrica), la specie arborea che più di ogni altra caratterizza le foreste silane. Si superano alcune recinzioni aperte e un fiumiciattolo, oltre che un vecchio casolare, per giungere nuovamente all’incrocio con il sentiero nr 416 che riporterà al parcheggio ritornando sui propri passi. In sintesi una bella passeggiata per tutta la famiglia, ottimamente segnalata, che alterna spazi aperti al sole a zone ombrose sotto i pini.

Itinerario trekking

Sentiero della Fiumarella

Località di partenza

San Giovanni in Fiore, poco più avanti la diga di Nocelle

Località di arrivo

Caporosa, lungolago

Lungo il percorso

Territorio di S. Giovanni in Fiore, territorio di Aprigliano, Caporosa

Difficoltà

E (itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche)

Dislivello

+ 441 metri

– 459 metri

Tempo di percorrenza

4.30 ore

Fondo stradale

80 % sterrato

20 % asfalto

10,7 km sterrato – 2,7 km asfalto

Quota massima raggiunta

1559 metri slm, Aprigliano, lungo il S.I. 17

Lunghezza del percorso

13,4 chilometri

Segnaletica

Sentiero Italia 17, 401a

Come arrivare

In auto. Da Lorica prendere la SS108bis in direzione San Giovanni in Fiore, quindi prendere la svolta per Pino Collito, superare la diga di Nocelle e parcheggiare.

Le acque del lago Ampollino e del lago Arvo alimentano due centrali idroelettriche, Orichella e Timpa Grande, poste 800 metri più a valle. Il Sentiero della Fiumarella, che segue il Sentiero Italia, permette agli escursionisti di giungere sulle rive dei due bacini artificiali lungo percorsi panoramici fruibili a piedi o in mountain bike.

Si parte dal lungolago dell’Arvo, si imbocca la stradina che lambisce una baracca riportante la scritta “La Locanda”, per poi salire lungo un tratto assolato che porta l’escursionista ad incontrare due zone disboscate. Si trascura una serie di incroci privi di indicazioni, tenendo sempre la strada principale, fino a giungere al bivio dove ha inizio il tratto in terra battuta (segnato dal passaggio di camion), che sale verso sinistra. Il percorso coinvolge l’escursionista all’interno del contesto silano, avvolgendolo nella penombra del bosco. Risaliti alcuni tornanti si guadagna il culmine dell’itinerario, sopra quota 1550: dopo una sosta meritata per riprendere fiato inizia la discesa ben segnalata. Il passo procede sicuro, sebbene su terreno non sempre ottimale, lungo la via principale che attraversa il bosco fino a raggiungere una vecchia “turre” silana, nel bel mezzo di un grande spiazzo tra due cancelli che si possono aprire (con l’accortezza di richiuderli per le mucche), sempre accompagnati nel percorso dallo scorrere dell’acqua. Lasciandosi alle spalle l’antico ricovero per i pastori si rientra nel bosco tra filari di ontani e pioppi, si guadano dei ruscelli e al termine della discesa uno spiazzo anticipa la fine del Sentiero Italia nr 17. Giunti sulla strada si prende a sinistra, verso località Caporosa che dista pochi chilometri. Procedendo lungo la carrabile asfaltata si inizia a scorgere l’Ampollino, il primo degli invasi artificiali creati nel Novecento per scopi idroelettrici e che si rivela in tutta la sua bellezza non appena si giunge sul lungolago. Si può raggiungere la riva del lago tramite una viuzza chiusa da un cancello apribile, non conviene però avvicinarsi troppo perché il terreno circostante è paludoso. Da qui è necessario un servizio navetta per tornare al punto di partenza.

L'oro dei campi

Itinerario mountain bike

Serra Carlomagno in mountain bike

Località di partenza e di arrivo

Serra Pedace, fraz. San Nicola Silano, parcheggio del bar/paninoteca La Locomotiva

Lungo il percorso

San Nicola Silano, Case San Bernardo, territorio di S. Giovanni in Fiore, territorio di Serra Pedace

Difficoltà

Facile

Dislivello

+ 349 metri

– 349 metri

Tempo di percorrenza

1.30 ore

Fondo stradale

81% asfalto

19% sterrato

8,33 km asfalto – 2,62 km sterrato – 2,76 km asfalto

Quota massima raggiunta

1453 metri slm, Serra Pedace, 500m prima di uscire sulla strada panoramica fuori dal bosco

Lunghezza del percorso

13,7 chilometri

Segnaletica

Assente

Come arrivare

In auto. Da Camigliatello prendere la SS107 e uscire per Lorica e imboccare la EX-107 fino al parcheggio poco più avanti della stazione e del bar.

Il nome Serra Carlomagno, riportato addirittura in uno scritto del 1198, secondo alcuni studiosi potrebbe essere associato ad una visita dello stesso Imperatore nelle terre silane. Non esistono testimonianze storiche a sostegno di questa ipotesi, ma di sicuro questa teoria aggiunge un ulteriore motivo di interesse all’area.

Si parte dal parcheggio del bar “La Locomotiva”, presso la stazione di S. Nicola, per poi proseguire sulla ex-107, affiancati dalla nuova statale da una parte e dai binari ferroviari dall’altra. Si prosegue per la strada asfaltata principale incrociando prima un rudere e poi una nuova abitazione con cappelletta. Il percorso soleggiato prosegue incrociando più volte la SS107, con cavalcavia e sottoponti, fino al bivio in prossimità dell’hotel Villa Teresa, dove bisogna attraversare i binari e procedere lungo la stradina che attraversa una breve zona ombrosa tra le villette di Case San Bernardo. Segue un tratto di saliscendi di circa 1-2 chilometri, tralasciando le deviazioni ai bivi incontrati e superando alcuni ponticelli: in particolare, dopo il secondo la vista si apre sulla magnifica Valle di S. Bernardo. Procedendo sulla direttrice principale per alcuni bivi si giunge all’area pic-nic vicino alla Fontanella di Padre Pio, la cui immagine svetta sopra l’acqua che sgorga. Oltrepassati alcuni ponticelli sui torrenti affluenti del fiume Garga che attraversano tutta la zona di Carlomagno, si sale accompagnati da un suggestivo panorama sulla destra, per poi perdere quota fino ad un incrocio: si prosegue dritto per la via sterrata che si inoltra nel pieno della pineta, un ambiente bucolico dove respirare a pieni polmoni lungo piacevoli saliscendi. Dopo un guado si esce dal bosco, si incontra un secondo bivio, si supera uno spiazzo aperto e beneficiando nuovamente della penombra del bosco si lascia la strada principale per prendere a sinistra un sentiero in salita che tra bivi e saliscendi conduce il ciclista fuori dalla pineta fino ad una pista sterrata sopraelevata, in cui la sosta è d’obbligo per l’ampio panorama che si apre a sinistra sulla meravigliosa vallata creata dal prosciugamento del lago Votturino e sui monti che ospitano il rifugio Carlomagno. Ripresa la pedalata si rincontra l’asfalto, girando per il piccolo tornante sulla destra, proseguendo ancora in saliscendi, superando alcuni ponti fino a riattraversare di nuovo i binari e ritornare al punto di partenza.

Itinerario trekking

Sentiero dell’Ariamacina

Località di partenza e arrivo

Serra Pedace, fraz. San Nicola Silano, parcheggio del bar/paninoteca La Locomotiva

Lungo il percorso

San Nicola Silano, territorio di Serra Pedace

Difficoltà

E (itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche)

Dislivello

+ 53 metri

– 128 metri

Tempo di percorrenza

0,45 ore, solo andata

Fondo stradale

19% asfalto

81% sterrato

560 m asfalto – 2,44 km sterrato

Quota massima raggiunta

1416 metri slm, all’entrata della pineta dopo il cavalcavia

Lunghezza del percorso

3 chilometri

Segnaletica

Segnavia 412

Come arrivare

In auto. Da Camigliatello prendere la SS107 e uscire per Lorica e imboccare la EX-107 fino al parcheggio poco più avanti della stazione e del bar.

Posto alle falde occidentali del monte Volpintesta, il lago Ariamacina è un luogo incantato, circondato dalle fitte foreste di faggio, abete e pino laricio e dalle ampie praterie d’alta quota. Sulle sponde della zona lacustre si entra in contatto con le bellezze naturalistiche e paesaggistiche, dove spiccano gli uccelli migratori e le mandrie che attraversano l’area nel periodo di transumanza. Sulle sponde del lago si può ammirare uno dei panorami “da cartolina” più belli di tutto il territorio della Sila.

Si parte dal parcheggio de “La Locomotiva”, a fianco della stazione di S. Nicola, per poi proseguire sulla ex-107 affiancati dalla nuova statale da una parte e dai binari ferroviari dall’altra, come una staffetta tra vecchio e nuovo che avanza all’interno del panorama degli spostamenti silani. Si incontra subito il cavalcavia per superare la nuova SS107 e si gira a sinistra imboccando la strada che si infila nella pineta; si perde quota avvolti dai pini silani per sbucare nel contesto collinare che anticipa la magnifica vista del lago Ariamacina, modesto bacino artificiale realizzato per scopi idroelettrici negli anni 1953 – 1955. Il sentiero procede nel contesto collinare fino a superare una caratteristica roccia che fa angolo con la svolta che dà all’escursionista il panorama che aspettava dall’inizio del sentiero; qui si è coinvolti in una passeggiata panoramica sulle sponde del lago, circondati dall’acqua da una parte e dai pini dall’altra. Si giunge fino ad un cancello alla fine del lungolago, punto terminale del sentiero. Si rientra percorrendo il sentiero dell’andata.

La via dei boschi

Percorso outdoor

Anello dei Colli Perilli

Località di partenza e di arrivo

San Giovanni in Fiore, località Nocelle (m 1321)

Lungo il percorso

Croce dei Laghi (m 1749), Colli Perilli

Difficoltà

E (itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche)

Dislivello

+ 579 metri

– 579 metri

Tempo di percorrenza

4 ore e mezza

Fondo stradale

400 m asfalto – 10,5 km sterrato

3% asfalto – 97% sterrato

Quota massima raggiunta

1749 metri slm, Croce dei Laghi

Lunghezza del percorso

10,9 chilometri

Segnaletica

438, 420

Come arrivare

In auto. Da Lorica prendere la SS108bis in direzione San Giovanni in Fiore, girare a destra alla svolta per Pino Collito, quindi fermarsi in località Nocella.

Si parte dalla località di Nocelle, imboccando la via in salita dove ci accoglie il cartello indicante l’inizio del sentiero 420; dopo la breve salita si giunge al punto di incontro tra i due sentieri che formano l’anello dell’itinerario, il 438 e il 420, in prossimità di una grande cascina. Qui si può decidere in che senso percorrere l’anello, in base ai gusti: la parte a sinistra del 420 è prevalentemente all’interno del bosco e si inerpica tra stretti tornanti, mentre a destra il 438 si alterna tra tratti al sole e ombra ma ha una salita più regolare.

Si gira a destra per il 438 e si inizia la salita lunga circa 5 chilometri che porta fino alla Croce dei Laghi; lungo tutta la salita si tiene sempre la strada principale, e il terreno è dapprima sterrato, ma nel seguito a tratti muta in sabbioso, roccioso e dissestato, a cui l’escursionista deve quindi fare attenzione nel cammino. Sempre ben indirizzato dai segnavia si sale in maniera regolare, e si iniziano già a poter ammirare scorci sulla sinistra delle vette e i loro versanti, preludio a quello che si potrà ammirare più avanti. Giunti alla sommità della salita, nel punto di congiunzione dei due sentieri, si sale ulteriormente per un breve tratto fino alla Croce dei Laghi, visibile sulla destra. Qui si è ripagati di tutto lo sforzo appena fatto: dal punto in cui è situata la croce si dominano le intere vallate di lago Arvo e Ampollino e si scorgono monte Botte Donato e monte Coppo, e Montenero dall’altra parte. Siamo molto in alto, su una delle principali vette della vasta dorsale del Montenero e dell’intero altopiano della Sila. Dopo aver fatto una sosta obbligatoria, sia per ammirare a fondo il panorama, sia per rifiatare giustamente, ci si inoltra ritornando sui propri passi e poi si gira a destra nella discesa del 420 che riporterà al punto di partenza; qui una serie di stretti tornanti in cui si tiene sempre la strada principale su terreno a tratti dissestato, a cui prestare attenzione, portano l’escursionista, sempre attraverso il bosco, a poter ammirare anche ultimi scorci tra i rari spazi tra gli alberi. Superato un ponticello si giunge dopo altri due tornanti fuori dalla zona boschiva; presa la strada a destra si tiene poi la sinistra più avanti, dopo circa 100 metri, al bivio davanti a un rudere, imboccando la strada che riporta all’abitazione vista ad inizio itinerario; quindi prende la stradina in discesa per ritornare al punto di partenza.

L’itinerario è fruibile anche in mountain bike, ma solo per esperti poiché è impegnativo nel tratto che prende quota, soprattutto a causa della conformazione del terreno che richiede una buona capacità tecnica e atletica.

Itinerario trekking

Sentiero della Foresta del Tasso

Località di partenza e di arrivo

Spezzano della Sila, fraz. Moccone, di fronte alla stazione ferroviaria (in disuso)

Lungo il percorso

Moccone, Sciovia del Tasso, Manca di Zolfo

Difficoltà

T (itinerario escursionistico – turistico)

Dislivello

+ 216 metri

– 216 metri

Tempo di percorrenza

2 ore

Fondo stradale

74% sterrato

23% asfalto

3% lastricato

1,08 km sterrato – 610 m asfalto – 620 m sterrato – 130 m lastricato – 1,68 km sterrato – 420 m asfalto

Quota massima raggiunta

1451 metri slm, vetta di monte Tasso

Lunghezza del percorso

4,54 Km

Segnaletica

Segnaletica 421a CAI e Parco Nazionale della Sila nr 14

Come arrivare

In auto. Da Camigliatello si prende la strada comunale per la frazione Moccone; arrivati alla frazione si può parcheggiare di fronte alla stazione ferroviaria in disuso.

L’itinerario inizia alla stazione di Moccone delle Ferrovie della Calabria, che vedeva decenni fa sostare le locomotive a vapore, simbolo assoluto della meccanizzazione del mondo e dell’accorciarsi delle distanze tra gli uomini, insieme alle carrozze realizzate nel secondo e terzo decennio del Novecento, dismesse nei primi anni Settanta.

Dalla stazione ferroviaria si attraversa la strada e oltrepassata l’area picnic si giunge di fronte al pannello informativo dell’itinerario. Superato il bel ponticello su un rio si sale per il tracciato all’ombra dei pini larici caratteristici della zona. Il percorso, sempre opportunamente indicato da segnavia, prosegue relativamente piano nella fitta pineta fino a incontrare un’area gioco e picnic, oltre ad alcune fontane. Sbucati sulla SS177 si raggiunge il piazzale antistante la cabinovia di monte Curcio e la pista da sci utilizzabile anche nel periodo estivo per la specialità di mountain bike downhill. L’impianto sciistico di Camigliatello Silano, inaugurato nel 2002, è caratterizzato da un sistema di risalita ad alta tecnologia, dotato di un’ovovia con cabine chiuse a gancio automatico, con portata oraria di 1800 persone e una lunghezza di quasi due chilometri. Si prosegue in discesa tra i pini e dopo circa 200 metri un cartello sulla sinistra fa abbandonare l’asfalto e riprendere la sterrata; dopo aver superato un bel ponticello sul torrente si raggiunge la Fontana del Pecoraro. Proseguendo si incontrano nuovamente un ponticello e la Fontana del Tasso, il sentiero procede in salita su un caratteristico fondo lastricato. Raggiunto un pianoro sterrato si incontra un bivio con l’incrocio del sentiero nr 421a, dove bisogna tenere la sinistra in direzione Montescuro. Dopo una breve discesa inizia la salita per raggiungere la vetta del monte Tasso, segnalata da punto IGM, immerso nel pieno del magnifico contesto silano e posto al culmine del profilo altimetrico del sentiero (la traccia è indicata da cartelli e segnavia, ma può essere evitata tagliando verso destra lungo il sentiero nr 421a, rinunciando però alla vetta del monte Tasso). Una serie di bivi non sempre ben segnalati portano ad uscire dal bosco per incontrare le prime case di Moccone dove è presente una fontana; da qui per strada asfaltata comunale si raggiunge via Torquato Tasso (che da Camigliatello Silano si dirige verso gli impianti di risalita), e svoltando a destra dopo la salita si ritorna alla stazione di Moccone.